Social Selling ed Employer Branding per nativi digitali su Linkedin

Social Selling ed Employer Branding per nativi digitali su Linkedin

Se sei tra chi pensa che i giovani siamo portati all’utilizzo dei social solo come luogo virtuale di divertimento e passatempo, questo articolo ti farà ricredere.

I giovani di oggi, definiti con titoli diversi Generazione Zeta, Gen Z, Nativi Digitali, Centennial, Digitarian, iGen, Plural, Post-Millenial, Zoomer e chissà in quanti altri modi li classificheremo nei prossimi anni, rappresentano una grande risorsa per le aziende che li assumono, grazie al potenziale che l’essere nativamente digitali, gli ha fornito.

In questo articolo ti parlo di come un’azienda possa trarre, dall’assunzione dei nativi digitali, il massimo beneficio nella sua comunicazione Employer Branding e Social Selling.


Pregiudizi sui nativi digitali

I nativi digitali sono i figli della generazione X, hanno genitori nati tra il 1965 e 1980, che mai avrebbero immaginato i propri figli a non giocare in un cortile, né che avrebbero trascorso pomeriggi interi chiusi in casa a chattare anziché ad uscire con gli amici.

I nativi digitali vivono online e per questo la generazione X, quella dei loro genitori per intenderci, li ha spesso etichettati come figli dei social immaginando scenari catastrofici al loro ingresso nel mondo del lavoro.

Io, a differenza di molti, ho sempre pensato che il loro essere nativamente tecnologici sarebbe stato un enorme vantaggio nel mondo del lavoro.

Ho cercato di non demonizzare l’utilizzo dei social da parte dei giovani pensando piuttosto che in questo mondo altamente digitale occorre più educare ad un utilizzo corretto che demonizzare immaginando scenari catastrofici.


Alte performance dei nativi digitali

La prova di quanto i Digitarian siano performarti, lavorativamente parlando, l’ho avuta nel seguire aziende nella formazione al Social Selling e all’Employer Branding su Linkedin.

Questo articolo non avrà certo problemi nella scelta dei sinonimi per definire questa meravigliosa generazione di fenomeni.

Che siano jr marketing specialist, jr HR, jr business development, jr project manager, indipendentemente dal ruolo ricoperto, rappresentano una risorsa per l’azienda che decide di utilizzare Linkedin per le proprie strategie di marketing e di digital selling.


Cosa ho riscontrato formando i nativi digitali su Linkedin

Non solo sono dotati di una straordinaria capacità di utilizzo di ogni tool suggerito in appoggio a Linkedin ma molto spesso già conoscono questi tool: Google Alert, Feedly, Google Trend, Canva e persino Answer the Public, Miro, Trello o Postpickr, facilmente fanno già parte della loro cassetta degli attrezzi.

La generazione Z vive pienamente online.

Ogni strumento per effettuare ricerche, organizzare il tempo, ottimizzare la propria attività lavorativa e la gestione del tempo lo trova online, dimentica quindi che un nativo digitale viva online semplicemente perché utilizza i social per sviluppare relazioni di amicizia e conoscenza.


Avvio della formazione Linkedin – Generazione Z vs Generazione X su Linkedin

I nativi digitali presenti ad una formazione aziendale su Linkedin frequentemente non conoscono questo social quanto Instagram o Tik Tok.

Tra un giovane della Generazione Z e un senior della Generazione X che non utilizzano Linkedin non c’è apparentemente una grande differenza all’avvio dell’attività formativa, entrambe non hanno dei profili adeguati all’attività e all’obiettivo e partono da una scarsa pubblicazione di contenuti.

Spesso le figure senior partono con un vantaggio rispetto agli junior in relazione al numero di collegamenti e hanno quindi un network di partenza già popolato.


Percorso di formazione su Linkedin – Generazione Z vs Generazione X su Linkedin

La Generazione Z manifesta la sua natività digitale già nelle domande che pone nel corso della formazione su Linkedin,

  • pone domande mirate,
  • di confronto rispetto ad altri social in relazione ad un utilizzo professionale e
  • strategicamente interessanti

Un nativo digitale applica su Linkedin quanto appreso in tempi ridottissimi e non pone mai il problema del tempo che gli occorre per ogni attività proposta.


La generazione Z non teme Linkedin

In sostanza un nativo digitale si applica subito, spesso un senior della generazione X attende di raggiungere la perfezione prima di mettere in pratica quanto appreso, non modifica il profilo se non è perfetto, non pubblica post se non ha temi originali da trattare, non aggiunge nuovi collegamenti se non ha certezza che le richieste di collegamento ai lead non vengano accettate.

I giovani si fanno molti meno problemi su Linkedin di quanti se ne pongano i colleghi senior ma ciò non vuol dire che i giovani utilizzino Linkedin impropriamente, semplicemente sono più pronti a testare, sperimentare e mettersi in gioco.

Sarà che hanno meno da perdere rispetto ai colleghi senior se commettono passi falsi?

Non credo!

Anche un giovane rischia una brutta figura professionale se scivola su un atteggiamento o comportamento non adeguato.

Semplicemente un giovane apprende come è opportuno agire su Linkedin e agisce.

Come ho scritto precedentemente ha una maggior sicurezza e proprietà nativa degli strumenti digitali e non li teme, è rapido nell’utilizzo e abituato a strumenti online, fanno parte della sua vita e non sente trascorrere il tempo quando è sul social.


Employer Branding e Social Selling per nativi digitali

L’Employer branding è il ramo del marketing che comunica il brand come luogo di lavoro.

Il social selling è il ramo del marketing che utilizza la comunicazione sui social delle figure commerciali per attrarre lead e creare una relazione che porti il lead dall’online all’offline coltivando giorno per giorno il contatto online tramite pubblicazione di contenuti di valore.

Prova ad immaginare il potenziale di un’azienda che attua strategie di Employer Branding e Social Selling su Linkedin grazie ai nativi digitali!

Tutto questo io non lo immagino, l’ho visto in opera.

 

 


Tempi e modi di un nativo digitale per attuare strategiche di marketing su Linkedin

Assodato che la generazione Z è nativamente più veloce ad attivarsi su Linkedin ti chiederai quanto è più veloce rispetto alla generazione X?

Superman direbbe, più veloce della luce.

Il nativo digitale non apprende solo nel corso della formazione, ma si guarda intorno su Linkedin, osserva cosa fanno i competitor, i colleghi bravi sul social, il docente del corso Linkedin, effettua una sorta di join di tutte le informazioni e riscrive interamente il suo profilo, che contiene il meglio tra quanto appreso e osservato.


Nativi digitali su Linkedin e Social Selling

Poi è la volta della pubblicazione dei contenuti.

Un nativo digitale a volte si organizza con metodo creando un vero piano editoriale, a volte coglie le idee e le trasforma con immediatezza in un post, tenendo bene a mente buyer persona, interessi, problemi e soluzioni secondo la miglior Content Strategy per il Social Selling.

Mentre il commerciale della Generazione X, nella maggior parte dei casi, attende che il Marketing prepari contenuti di valore pronti per essere da lui pubblicati, il giovane business developer della Generazione Z scrive da solo i propri post, prende spunto dall’esperienza quotidiana e dal dialogo col cliente, ed in tempi brevi ottiene un proprio posizionamento e riconoscibilità su Linkedin.

Se parliamo di networking e di costruire relazioni online, la Generazione Z non ha alcun problema.

Ciò che fa su instagram lo replica su Linkedin ma con la corretta differenza di target ed obiettivi.


Nativi digitali su Linkedin ed Employer Branding

E nel caso l’azienda incoraggi i dipendenti ad utilizzare Linkedin per supportarla nell’Employer Branding?

Un giovane abituato a raccontare la propria vita attraverso social con immagini ed esperienze condivise nelle storie di Instagram, non può che accogliere positivamente l’invito a comunicare anche in ottica Employer Branding.

Un nativo digitale racconta la vita aziendale dal proprio profilo con spontaneità, autenticità e per il proprio piacere di mostrarsi durante il lavoro, una pausa con i colleghi oppure nello svolgimento di un corso di formazione.

La spontaneità della generazione Z si rivela preziosa per le aziende che desiderano attrarre nuovi talenti grazie alla visibilità fornita spontaneamente dai profili dei dipendenti.


Onboarding su Linkedin per Nativi digitali

Il momento di onboarding di rivela cruciale per ingaggiare il giovane neoassunto e farlo sentire parte integrante dell’azienda.

É nell’immediato momento successivo all’assunzione che il dipendente realizza dove è atterrato.

Quindi se il nuovo pianeta chiamato Azienda è davvero un luogo nuovo e meraviglioso, dove i colleghi sono disponibili e accoglienti, l’ambiente è sereno e davvero c’è spazio per le tante e positive esperienze che lo hanno convito a scegliere quell’azienda anziché altre il giovane appena assunto lo racconterà a tutti, anche sui social.

Un onboarding organizzato e studiato nei minimi dettagli fa vivere al neo-assunto un’esperienza positiva, getta le radici per quel senso di appartenenza che lo renderà ben disposto e propenso a contraccambiare l’azienda attivandosi sui social e raccontando l’esperienza positiva che sta vivendo.

Ancora meglio se in questa fase importante e delicata, l’azienda predispone tra le tante procedure di inizio lavoro, anche la formazione ad un corretto utilizzo dei social conforme alle policy aziendali e alle best practice per l’utilizzo di Linkedin in ottica win-win tra dipendente e azienda.


Nuovi assunti alla scoperta di Linkedin

L’azienda che forma un neo-assunto all’utilizzo di Linkedin si dimostra attenta alla professionalità del dipendente e lo valorizza sul social per eccellenza del mondo del lavoro, non è scontato e non è da poco!

Il neo-dipendente ne è certamente sorpreso e grato.

Una comunicazione positiva e spontanea su Linkedin dell’azienda quale luogo di lavoro ne è la conseguenza naturale e vantaggiosa per entrambe, azienda e neo-assunto.

 

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